Recensioni

Recensioni ricevute dal romanzo "Quando la pioggia corre" (0111 Edizioni) di Sergio Boffetti.
Questa è la storia di un tredicenne. Ma non un tredicenne come tanti. È un ragazzino che scappa di nascosto da casa esasperato dalla vita. Lascia i suoi due amici, Francesco e Martina, lascia la nonna Sofia e soprattutto lascia la madre, se davvero madre si può chiamare. È una prostituta che fa uso di droghe, è violenta con lui e lo coinvolge nelle sue attività illegali, lo umilia e lo insulta. È proprio una foto di lei che il ragazzino si porta dietro al momento della partenza a ricordargli che non deve mollare, non deve tornare indietro. E così prende un paio di treni per giungere a Torino, da dove fa l’autostop per raggiungere la Francia dove abita suo zio Ulisse. È diretto proprio lì ma non sa in che parte di Francia si trovi casa di suo zio. Comincia una vera e propria avventura per lui: cammina per giorni; è costretto a dormire dove capita; diventa oggetto di sguardi curiosi per i suoi abiti forse un po’ femminili; perde la tromba che portava con sé, unico legame con il caro padre defunto; si adatta con lavoretti alla giornata; cerca di imparare un po’ il francese; incontra una famiglia di zingari. Proprio con due di loro, Michelle e Sneza, stringerà amicizia. Un giorno viene coinvolto in un furto d’auto e viene arrestato insieme a loro. Verrà poi liberato perché minorenne e, grazie ad un contatto fornitogli da Michelle, inizia con Sneza la ricerca del “Circo dei Miracoli”. Con la piccola Sneza affronta prove ancor più dure e tra loro nasce un legame speciale. La sua vita cambierà definitivamente.
Molto scorrevole la lettura di questo testo nel quale l’autore fa ben comprendere il vissuto del protagonista tramite la continua alternanza tra flashback sul suo passato e vita presente. Sin dalle prime pagine si incontrano ricordi particolarmente tristi e drammatici, capaci di far versare lacrime.
Recensione su Anobii di Ilaria Goffredo, autrice di "Amore e guerra" (15-05-2012)

Un ragazzino di appena tredici anni scappa da casa, lasciandosi alle spalle una realtà familiare devastata: una madre prostituta e tossicodipendente, un padre morto sul lavoro, un bagaglio di ricordi dolorosi del suo rapporto con la madre, del tutto incapace di prendersi cura di lui. Da questa fuga prende il via un susseguirsi di avventure, esperienze, incontri, in un ritmo narrativo che intreccia il presente alla rievocazione del passato. Un passato che il ragazzo porta con sè, attraverso la foto della madre, la tromba del padre, la passione per la musica che da lui ha ereditato. La lettura è scorrevole e capace di far arrivare al lettore gli stati d'animo del protagonista. Interessante la scelta di non attribuirgli un nome, cosa che ben rispecchia la confusione circa la propria identità di genere, che lo accompagna in questo percorso alla ricerca di se stesso.
Recensione su Anobii di Crisnascosta (01-06-2012)

Grandioso!!!
Mi ha sorpreso Boffetti, una narrazione che mi ha riportato a Salinger per tanti tratti, una storia che naviga nelle leggerezza onirica che in alcuni suoi lavori Baricco ci ha trasmesso, e tra il dolore di un personaggio adolescenziale che viaggia alla ricerca di una dimensione salvifica, tra storie picaresce, personaggi curiosi, il tutto scorre con grande velocità e piacere... complimenti Boffetti!
Recensione su Anobii di Albertone (15-07-2012)

"Quando la pioggia corre" è un libro duro, ma sviluppato con gli occhi di un adolescente ha il pregio di raccontare la piaga degli abusi sui minori con un presunto distacco che, spesso, fa accaponare la pelle più di quanto già faccia l'abuso stesso. Un libro scritto spietatamente bene e che per qualità e intelligenza dovrebbe essere letto da tutti e avere il successo che merita, ma che per la durezza e la scomodità dell'argomento trattato rischia di essere colto da pochi.
Recensione di Andrea Asti, scrittore (07-11-2012)

Ecco finalmente il momento, l’ora di fuggire lontano da questo posto. Dopo aver visto quell’aereo dalla finestra della mia stanza me ne sono andato, lasciando la porta di casa mezza aperta. Ho portato con me soltanto uno zainetto con i miei risparmi, la mia tromba e uno spuntino, nel caso mi venisse fame. […] Mi volto in direzione dei colpi che sento battere dietro di me. Il signor Arturo sta zappando il suo orticello mentre sua moglie strappa le erbacce con due braccia orribilmente muscolose. Non sospettano che ho intenzione di non tornare mai più.
Comincia così il romanzo d’esordio di Sergio Boffetti Quando la pioggia corre, edito da 0111 Edizioni, un libro che, quasi con ferocia, racconta il dramma dell’abuso sui minori e dei disagi familiari vissuti da un ragazzino appena tredicenne.
Il protagonista de Quando la pioggia corre non ha nome, si sa solo che ha tredici anni e tanta voglia di fuggire dalla sua triste e dannata vita, una vita che, man mano, si pone come flashback al lettore in tutta la sua crudezza, senza risparmiare colpo alcuno. Interessante il caleidoscopio di personaggi singolari. La scrittura è notevole, anche se la narrazione in diversi punti subisce brusche impennate di monotonia. Proprio per i temi toccati all’interno del romanzo, si consiglia la lettura ad un pubblico consapevole, pronto a recepire con lucidità il “fiume nero di questa storia” così come lo stesso Boffetti la definisce.
Con poca roba e tanta speranza, dunque, il ragazzino protagonista de Quando la pioggia corre ha un solo obiettivo: quello di raggiungere la Francia e suo zio Ulisse, che vive in un paesino a pochi chilometri dal confine, l’unica soluzione per aspirare ad una vita normale, senza più sofferenze. Ma trovare zio Ulisse non è affatto facile, in quanto il ragazzo non conosce né il nome della cittadina francese, né l’indirizzo al quale giungere. La sua avventura in Quando la pioggia corre, dunque, sarà ancora più frastagliata, ma il tredicenne ha fortuna e, quasi per caso, incontra per davvero il suo parente.
Il ragazzo entra così in un luogo magico, il circo. Infatti zio Ulisse è il proprietario del celebre Magnifico Circo dei Miracoli, un posto dove la diversità è un valore aggiunto, un pregio di vanto, e dove ricominciare un’altra vita sembra più facile, fra i lustrini del caso e il cerone sul volto, e dove i riflettori della scena cancellano ogni passato nefasto. Ma si sa, una volta spente le luci, le apparenze possono non essere più in grado di reggere il confronto con l’amara realtà…
Recensione di Laura Landi, blogger, sul sito www.recensionilibri.org

Videorecensione a cura di Tamara Mussio, responsabile del canale youtube "Gli Spaccia Lezioni" (27-07-2013)
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=XzM9QzDXR58

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