sabato 15 dicembre 2012

"La pioggia", poesia di Armando Cimino.

Oggi è una giornata grigia il sole è rimasto a dormire e il vento che si fa sentire.
Le nuvole hanno preso il sopravvento ma io non mi spavento restando chiuso in casa posso meglio pensare su cosa fare non avendo d’urgente nulla da sbrigare.
Così mi metto vicino alla finestra a contemplare la pioggia che molto lentamente cade giù dal cielo ed il mio primo pensiero non è rivolto al futuro ma al passato perché io sono stato condannato e del presente io risulto assente in quanto non
passa nulla per la mente.
Non vedi nessuno passare ma si sente solo il profumo del pranzo che tutte le mamme stanno a preparare, ma in casa nostra non c’è nessuna mamma non esiste più il calore di questa fiamma, resta solo il freddo invernale la nostra compagnia.
L’allegria non vive più in casa mia ma ci tocca convivere con questa lunga e estenuante agonia, grazie pioggia, almeno tu ci tieni in armonia con il tuo tic tac fai passare il tempo fino a
 raggiungere la notte dove si può sognare che anche la nostra famiglia è esemplare tutta da ammirare.
Devi scivolare molto piano in questo modo io ti amo, se vieni in modo torrenziale non si può prendere neppure la tangenziale non
puoi andare di fretta
altrimenti tutta la gente si blocca e aspetta che torni il sereno e può ripartire anche il primo treno accompagnato dai colori più belli dell’arcobaleno.
Sei in grado di cambiare il volto della vita nel bene o nel male anche in pochi istanti e Giulietta e Romeo,
 per sempre amanti, chissà
quante volte hanno ammirato adagiati sulla loggia

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